Delitto di Como: cadavere decapitato

Arrighi Armeria Como

Sembra sia scaturito da una violenta discussione per questioni di denaro il gesto folle di Arrighi che avrebbe ucciso a colpi di pistola il suo socio in affari Giacomo Brambilla, 43enne comasco, gestore di alcuni impianti di carburante. Pare che Brambilla fosse creditore di 200mila euro nei confronti dell’armaiolo.

Giacomo Brambilla
Giacomo Brambilla

Per risolvere la questione i due si sarebbero incontrati in serata nel retro bottega dell’armeria di via Garibaldi ma, a un certo punto Arrighi avrebbe preso una pistola dalla vetrina e con quella avrebbe ucciso il socio. L’arma è stata successivamente riposta nella vetrina e stamattina lo stesso Arrighi l’ha indicata agli agenti della mobile.

Alberto Arrighi
Alberto Arrighi

In giornata il cadavere decapitato di Giacomo Brambilla è stato ritrovato in un bosco nei pressi di Domodossola, mentre la testa di Brambilla, è stata trovata nel forno di una pizzeria del comasco, gestita dal suocero di Arrighi. Probabilmente la decapitazione è stato un maldestro tentativo di rendere irriconoscibile la vittima.

L’armiere comasco sta ora rilasciando davanti al Pm Antonio Nalesso quella che sembrerebbe una completa confessione e ricostruzione della dinamica e del movente del delitto.